Ciro Mazzola, Classe di Diploma 2013
Laurea triennale in relazioni internazionali con conoscenza avanzata del francese; laurea magistrale in studi sulla sicurezza.
Per quanti anni hai studiato all’IST?
Ho frequentato l’IST per tutto il liceo (2008-2013).
Qual era il titolo della tua tesi?
“A Reasonable Leader for Italy”. In breve, la ricerca si è occupata dell’instabilità della scena politica italiana nel 2013 e ha offerto delle linee guida sulle qualità che un leader avrebbe dovuto possedere per facilitare la stabilità politica in Italia.
Qual era la tua casata all’IST?
Shakti, e vorrei sottolineare che, per dare alle altre casate una possibilità di vincere nei primi anni, sono state create altre tipologie di competizioni meno importanti degli sport, perché altrimenti noi avremmo dominato. Sì, non mi va ancora giù il fatto di non essere mai riuscito ad andare a Gardaland (premio di fine anno), e so anche che buona parte di questo mio scritto verrà corretto.
Come ti sei preparato ad affrontare il tuo corso di studi futuri?
L’IST mi ha preparato molto bene per i miei studi in relazioni internazionali. Le lezioni di storia e politica sono state chiaramente molto utili. Inoltre, lo studio del francese è stato strategico in quanto numerose organizzazioni e agenzie che lavorano nel campo delle politiche internazional cercano personale che parli, oltre all’inglese, altre lingue internazionali. Inoltre l’IST mi ha dato una solida formazione nella ricerca e nella citazione delle fonti. Molti compagni e colleghi che ho incontrato nei miei anni di studio non avevano idea di come citare le fonti nelle loro ricerche.
Che cosa sognavi difare da grande in Grade 5?
Nessuna aspirazione in Grade 5. Ero troppo impegnato nella guerra di sopravvivenza tra maschi e femmine. E non sto scherzando.
Quali sono i tuoi ricordi più cari all’ IST?
Troppi meritano di essere menzionati, ma uno mi viene subito in mente: la volta che ho dato intenzionalmente una traduzione dal latino all’italiano ridicola, ma credibile, a un mio compagno che non faceva mai i compiti. Poi, senza che io lo sapessi, lui ha passato la stessa traduzione agli altri che non avevano svolto i compiti. Essere in classe quel giorno è stato come vedere un treno che lentamente, ma inevitabilmente, andava a schiantarsi. Epico.